Le ragadi anali: cosa sono
Le ragadi anali sono ulcerazioni di piccole dimensioni che appaiono intorno all’orifizio anale, come una piccola lacerazione, che però causa molto dolore durante la defecazione.
Come per le emorroidi, anche le ragadi anali sono abbastanza diffuse in Italia e nel mondo, distribuite in modo equilibrato fra l’età giovanile e quella adulta, senza troppe differenze fra popolazione maschile e femminile.
La comparsa di queste lacerazioni è dovuta in genere a problemi di stitichezza o di diarrea cronica. Nel primo caso, le feci, rimanendo a lungo nell’intestino, diventano particolarmente dure e, al loro passaggio attraverso il canale anale, possono provocare una lacerazione della parete. Nel secondo caso invece l’evacuazione frequente e abbondante indebolisce la mucosa anale, privandola di nutrienti ed elettroliti; al passaggio di feci più consistenti, si provoca la rottura e quindi la comparsa della ragade.
In altri casi ancora, la comparsa delle ragadi anali può essere attribuita a problemi di scarsa igiene intima o a pratiche di sesso anale svolte in modo scorretto e non igienico.
In questo articolo ci occuperemo dei sintomi e dei trattamenti per curare le ragadi anali, nonché delle precauzioni da prendere per evitare che i neonati e bambini molto piccoli ne possano soffrirne.
Sintomi delle ragadi anali
A differenza delle emorroidi, le ragadi anali si presentano sempre in modo doloroso, anzi: è il dolore durante la defecazione ad avvertirci che c’è qualcosa che non va. In alcuni casi, il dolore può essere accompagnato da piccole perdite di sangue rosso vivo sulla carta igienica, meno abbondante e meno frequente di quello che compare a chi soffre di emorroidi.
Quando si parla dei sintomi delle ragadi anali, si parla in genere di “dolore in tre tempi”. Dapprima infatti, al passaggio delle feci, si avverte un dolore molto acuto; successivamente il dolore sembra attenuarsi per qualche minuto; poi si avverte nuovamente, in modo più o meno persistente, nelle successive tre ore dalla defecazione.
A livello anatomico, la ragade si presenta come una screpolatura molto piccola, che spesso non è visibile ad occhio nudo se non con una visita presso uno specialista. Solo quando la malattia è più progredita i contorni della lacerazione si fanno più evidenti.
Rimedi e trattamenti per le ragadi anali
Come abbiamo visto, le ragadi anali sono un problema molto diffuso, ma soprattutto molto doloroso: le visite al bagno diventano spesso un incubo, e viene compromessa anche il normale svolgimento della routine quotidiana. Fortunatamente, si può intervenire sia con l’uso di farmaci e pomate sia chirurgicamente per rimuovere la ragade.
In genere, per curare le ragadi anali, si utilizzano farmaci che svolgono due azioni diverse.
La prima è quella di regolarizzare l’intestino e rendere le feci meno dure, al fine di ridurre la pressione esercitata sulla mucosa anale. In questo caso si consigliano lassativi con blanda efficacia, da assumere con cautela per evitare che la stipsi si trasformi in diarrea e aggravi il problema. Assieme ai lassativi, integrare la propria dieta con fibre e prodotti integrali, e aumentare la quantità di acqua assunta durante il giorno non può che migliorare la situazione, oltre che apportare benefici all’intero organismo. In caso di ragadi da diarrea invece, si consiglia di assumere farmaci che agiscono sullo sfintere, rilassando gli spasmi; sono per lo più a basso contenuto di nitroglicerina, una sostanza che aiuta la distensione delle fibre muscolari.
La secondo azione farmacologica è quella analgesica e anestetizzante: si mira infatti a diminuire localmente in dolore attraverso pomate lenitive o supposte emollienti. Insieme ai farmaci, sono considerati molto efficaci anche i bagni tiepidi della zona anale, soprattutto se le ragadi non sono ancora molto sviluppate.
Infine, possono aiutare nella cura delle ragadi anali o meglio, nella loro prevenzione, uno stile di vita più sano e un’accurata igiene intima.
Tuttavia, se l’azione dei farmaci non basta al riassorbimento della ragade, bisogna ricorrere ad un intervento chirurgico. Il migliore è senza dubbio la crioterapia selettiva, che utilizza il potere “gelante” di una sonda criogenica per eliminare la ragade e le sue lesioni. Ha il grande vantaggio di essere svolto in ambulatorio, di essere molto molto breve (circa un’ora) e soprattutto di essere indolore.
Le ragadi anali nei bambini
Un problema particolarmente sentito è la comparsa delle ragadi anali nei bambini molto piccoli, che utilizzano ancora il pannolino, nel quale si notano alcune tracce di sangue che impensieriscono le mamme. Anche in questo caso, la comparsa delle ragadi è dovuta a problemi di stitichezza e di feci molto dure: il bambino, avvertendo dolore nell’evacuazione, si trattine istintivamente, aumentando ancora di più il problema di stipsi e quindi di indurimento delle feci.
Si consiglia quindi di integrare la sua dieta con alimenti che possano regolarizzare l’intestino e ammorbidire le feci, nonché di sottoporre la zona interessata a bagni tiepidi per alleviare il dolore, senza utilizzare il sapone bensì del sale. L’azione di una crema lenitiva spalmata più volte al giorno contribuirà a velocizzare il riassorbimento della ragade.