Emorroidi: cosa sono
Le emorroidi, al contrario di quanto normalmente si pensa, sono delle strutture vascolari già presenti nel nostro corpo: tutti hanno le emorroidi. Si tratta di strutture vascolari, ricche di vasi sanguigni, attaccate alla parete anale tramite dei legamenti fibrosi. Abbiamo sia emorroidi interne che esterne. Le prime si trovano nell’ano, e sono completamente invisibili, le secondo invece possono sporge quando si evacua.
Le emorroidi infatti hanno la funzione di regolare l’evacuazione e la continenza, per cui sono importantissime per il nostro organismo. Di fatto si comportano come delle spugne o delle sacche che fungono da cuscinetti e che, quando sono a riposo, si presentano gonfie e piene di sangue, per cui “chiudono” il canale dell’ano, impedendo alle feci e al gas di uscire. Quando invece si evacua, le emorroidi si rilassano, e permettono alle feci di fluire.
Dunque, quando si fa riferimento ai fastidi avvertiti in questa zona del corpo, sarebbe più corretto parlare, invece che di emorroidi, di malattia emorroidaria.


Malattia emorroidaria
La malattia emorroidaria è una dilatazione del plesso emorroidario che provoca fastidio e in molti casi anche dolore (in genere quando sorgono infezioni, trombosi o eruzioni della mucosa), non solo quando si evacua, ma anche quando si sta semplicemente seduti. Nel secondo caso, si forma un edema a spasmo dello sfintere e si rischia che la malattia diventi cronica.
Questa patologia viene da molti considerata un tabù, forse a causa della zona delicata che interessa, ma è importante sapere che quasi due terzi della popolazione mondiale ne soffre. Le cause sono ancora sconosciute, tuttavia è molto probabile che ci sia una componente genetica, dato che è frequente fra membri dello stesso nucleo familiare, e una componente fisiologica, dovuta alla stitichezza e all’uso frequente di lassativi.
A seconda dell’avanzamento della patologia e dell’accentuazione del prolasso, si possono individuare quattro stadi. Secondo la classificazione di Golingher abbiamo infatti
1°: i noduli emorroidali sono allo stato iniziale e possono sanguinare durante l’evacuazione
2°: i noduli emorroidali fuoriescono durante l’evacuazione e si ritirano subito dopo; si parla di prolasso della sottomucosa
3°: i noduli emorroidali fuoriescono durante l’evacuazione e rimangono fuori a meno che non si intervenga manualmente per romperli; si parla di distensione del legamento di Parks
4°: i noduli emorroidali sono costantemente al di fuori del canale anale, anche quando non si sta evacuando, e non rientrano spontaneamente; si parla di sfiancamento completo del legamento di Parks
Oltre a queste problematiche, le emorroidi sono di fatto estremamente dolorose. Si accompagnano inoltre a sanguinamenti, piaghe cutanee e trombosi, per cui è bene intervenire ai primi sintomi ed evitare che la malattia diventi cronica.
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