Le cause delle emorroidi, nonostante la grande diffusione di questa malattia, non sono ancora ben chiare: spesso infatti intervengono fattori di origine diversa, come la predisposizione genetica, l’alimentazione o la pratica di determinati tipi di sport in sella.
In genere la patologia si presenta dopo i 40 anni e in molti casi può essere necessario ricorrere ad un intervento per poter risolvere il problema. Fra gli interventi più all’avanguardia bisogna ricordare la crioterapia selettiva, una procedura rapida e completamente indolore che risolve in modo definitivo il problema delle emorroidi.
In Italia sono oltre tre milioni di persone che ne soffrono, senza riscontrare una particolare differenza fra popolazione maschile e femminile. Si conta che a livello mondiale ne soffra più del 50% della popolazione, ma i dati possono essere addirittura superiori, dato che molte persone tendono a non parlare del problema e a rivolgersi ad un medico specialista solo quando la malattia è ormai ad uno stadio avanzato.
Ma quali sono le cause delle emorroidi e come si possono prevenire? In questo articolo prenderemo in considerazione i diversi fattori che possono contribuire alla comparsa o a far aggravare i sintomi della patologia emorroidaria. In particolare, parleremo di:
- stitichezza
- diarrea cronica
- alimentazione scorretta
- stile di vita sedentario
- sport in sella
- aspetti genetici
- gravidanza
Le principali cause delle emorroidi: stitichezza e diarrea
Fra le principali cause delle emorroidi si possono annoverare i problemi intestinali, sia di stipsi cronica o stitichezza sia, dal lato opposto, di diarrea cronica.
Chi soffre di stitichezza sa bene quanto possa essere faticosa e dolorosa l’evacuazione: passare molto tempo al bagno e compiere sforzi prolungati per evacuare possono portare ad un’irritazione e infiammazione delle emorroidi, quindi all’insorgere o all’aggravarsi della patologia emorroidaria.
Di contro, anche la diarrea, sia di tipo cronica sia quella causata da abuso di lassativi, può irritare la zona del retto a causa delle frequenti evacuazioni.
Spesso i problemi intestinali sono legati ad un’alimentazione scorretta, all’assunzione di cibi che rallentano il metabolismo o addirittura irritano la mucosa rettale. Parliamo in questo caso di cibi piccanti, come il peperoncino o alcuni tipi di spezie e salse particolarmente “forti”, di insaccati come salame e prosciutto, o anche della cioccolata. Il cacao infatti è un potente vasodilatatore, che può influire in modo negativo sulla circolazione sanguigna nella zona rettale e quindi acuire il dolore alle emorroidi. Per poter allontanare lo spettro delle emorroidi, o almeno per ridurne la comparsa per cause alimentari e intestinali, è bene adottare una corretta alimentazione, integrando la dieta con alimenti ricchi di fibre (preferendo magari i prodotti integrali a quelli tradizionali), rinunciare o almeno ridurre i cibi “a rischio” ed eliminare caffè e alcool, anch’essi responsabili di una possibile irritazione anale.
Altre cause
Assieme ad una scorretta alimentazione, anche uno stile di vita poco attivo e sedentario può favorire la comparsa delle emorroidi. Stando sempre seduti sia in ufficio che nei momenti di relax a casa, si rischia di irritare la zona rettale e lasciare campo libero ad infiammazioni e sanguinamenti.
Ci sono però anche alcuni tipi di sport che possono dirsi aggravanti o anche causa delle emorroidi. Parliamo di sport come l’equitazione o il ciclismo, che costringono a stare seduti per molte ore su selle e sellini che, per quanto siano studiati per essere il più confortevoli possibile, di certo non aiutano chi soffre di emorroidi.
Infine, bisogna tener conto degli aspetti genetici. La patologia emorroidale in sè non sembra essere ereditaria, ma sono ereditarie le debolezze dei capillari e di tutta la rete circolatoria che possono rendere una persona più soggetta di un’altra a questa patologia. Ad esempio, chi soffre di vene varicose può essere più propenso ad accusare dolori anali legati alle emorroidi.
Un caso a parte: emorroidi in gravidanza
Un piccolo spazio va dedicato anche alle emorroidi in gravidanza. Sebbene infatti le donne soffrano di questa patologia tanto quanto gli uomini, la gravidanza può aumentare notevolmente la sua comparsa o acuire i dolori e i sintomi nel caso di pazienti che già ne soffrono. Ciò è dovuto principalmente a:
- fattori ormonali
- fattori “meccanici”
Bisogna tenere conto infatti che, durante il periodo di gestazione, il corpo della donna aumenta la produzione di progesterone, un ormone di tipo steroideo che normalmente aiuta a regolare il ciclo mestruale mentre in gravidanza aiuta a creare un ambiente adatto allo sviluppo del feto. Come “effetto collaterale” però provoca un rilassamento delle pareti intestinali, che può portare a fenomeni di costipazione e stipsi e quindi, come detto in precedenza, alla comparsa delle emorroidi.
Per quanto riguarda invece i fattori “meccanici”, bisogna considerare che il feto, specie nelle ultime settimane di gravidanza, preme con il suo peso sul retto e rende più difficoltosa la circolazione del sangue in quella zona. Di conseguenza, le emorroidi non sono più in grado di dilatarsi e restringersi con la stessa con facilità, e ciò può provocare dolore e fastidio durante l’evacuazione, fino anche al prolasso e al sanguinamento. In alcuni casi invece, la patologia emorroidale può presentarsi subito dopo la nascita del bambino, a causa della forte pressione a cui è sottoposta la zona intraddominale durante il parto.